La casa rappresenta il luogo dove si svolge la nostra sfera privata, dove siamo noi a stabilire i ritmi, a valutare le priorità, a scegliere i compagni delle nostre giornate. La dimensione domestica ci vede protagonisti e ci offre la possibilità di prenderci cura di noi. Attraverso l’arredo, i nostri spazi possono acquisire vita e farci sperimentare soluzioni dinamiche, versatili e confortevoli. Questa la missione di Pianca, che interpreta l’abitare in modo sempre attuale e vivace.
Per rappresentare tale visione in modo poetico, l’azienda ha scelto di rivolgersi al mondo dell’animazione, affidando all’illustratore Pierre Bourrigault e al compositore Lorenzo Tomio il compito di realizzare delle illustrazioni animate che raccontassero piccole scene di vita domestica.
Questi fugaci spaccati fanno delicatamente emergere la bellezza che ogni giorno si pone di fronte ai nostri occhi e sottolineano il ruolo centrale del design. Con Pianca, ogni elemento d’arredo diventa complice della nostra vita privata, ci permette di ripensare i nostri ambienti, e di cogliere con pienezza le possibilità che ogni casa presenta. Che sia una sedia oppure un tavolino, il loro legame con i gesti dell’abitare è tangibile e si traduce in momenti dalle molteplici sfumature: occasioni di dialogo tra noi, la casa ed il mondo esterno, nella misura in cui lasciamo che interagisca e ci sorprenda.
“Questa serie di animazioni, ispirate alle stagioni e al momento del quotidiano― spiega Pierre Bourrigault― sono simili nella forma agli haiku giapponesi, brevi scene che evocano un sentimento fugace, un incitamento alla riflessione e al cambiamento.”
L’haiku è una delle forme poetiche più amate in Oriente. Composto solo da tre versi, l’haiku è ricco di scenari che raffigurano ogni aspetto della vita, dalla natura alle azioni quotidiane, dalle stagioni dell’anno alle emozioni che queste suscitano. Un’ispirazione ed un riferimento per gli artisti che hanno realizzato questo ciclo di animazioni per Pianca, usando come mezzo espressivo la matita, i colori e la musica, al posto delle parole.
Spazio dunque alla riflessione, all’emozione, attraverso un racconto non convenzionale, che prende volutamente le distanze dal mondo della fotografia. E’ un linguaggio comunicativo nuovo per Pianca, ed al passo con i tempi, come le sue collezioni.